domenica 30 settembre 2012

UNA FATINA IN PROVA A TERRA DI LAGGIU' Capitolo 3 : Frammenti di luce


Capitolo terzo
:
Frammenti di luce


L'alba di un giorno nuovo spuntava nella valle,
e l'odore dei fiori bagnati dalla rugiada si spandeva nell'aria,
pungente ed insieme corroborante.

Camminavano di passo buono,
chè la strada era tanta da fare,
e la notte sarebbe venuta presto a Terra di Laggiù.

Ogni tanto Matilde si fermava
a far prender fiato alla bambina,
che, insaziabile di curiosità,
continuava ad osservare estasiata ogni creatura incontrata .

Ed ogni volta era come se accadesse un piccolo miracolo,
perchè Emma parlava alla natura
e la natura le parlava di lei.

E ad ogni passo la fata bambina
si convinceva della meraviglia dell'universo.

Ma ancora non riusciva a capire
dove potesse essere nascosto
l'ingrediente misterioso che rendeva ogni piatto magico.

Camminarono fino a sera,
poi ad un tratto Matilde si fermò,
ed indicando una piccola luce all'orizzonte
spiegò alla bambina
:
Eccoci finalmente alla meta,

questo è il Villaggio delle 12 stelle.
Qui troveremo riparo,
e tu proverai a cercare le risposte alle tue domande.

Si inoltrarono tra lunghi filari di alberi secolari,
e seguendo il sentiero
giunsero dinanzi ad un grande mulino,
alla cui sommità vi erano enormi cupole colorate,
che sfruttando l'energia infinita dello spettro solare,
riuscivano a muovere le grandi macine in maniera costante.

Matilde s'avviò alla ricerca del mugnaio,
ma tornò poco dopo con aria perplessa.

Strano, pensò,
non è da lui lasciare il mulino incustodito.
Ma dove si sarà cacciato quel vecchio testone ?


Furono distratte da un gran via vai di buffi omini che,
con fare pomposo e di gran fretta,
scaricavano sacchi e sacchi in una piazzola poco distante.

Per favore,
accennò la fatina timida ad uno di loro che pareva riprender fiato prima di lavorare,
stiam cercando Messer Nico,
e veniamo da lontano,
potreste dirci dove andare ?

La risposta fu un'occhiata scocciata e sbrigativa,
prima di apprestarsi a riprendere di nuovo a sfaccendare.

Per favore,
riprese la fatina impaziente,
rivolgendosi adesso a due di loro,
che coperti da capo a piedi da una veste dorata,
davano istruzioni agli altri indicando dove posare quella o l'altra cassa.

Che succede qui ?
Perchè mi disturbi ?
Non sai che oggi qui è un giorno particolare ?
Si prepara il pane della festa
e tutto il villaggio è impegnato nella sua realizzazione.

Emma guardò la sua madrina con aria smarrita




e Matilde così le spiegò :
Vedi piccina,
questo è il villaggio delle 12 stelle.

Tanto, ma tanto tempo fa,
quando la natura era un tutt'uno con il cuore dell'uomo,
prevedendo che prima o poi
avidità ed egoismo avrebbero distrutto l'idillio,
fu creato un piccolo angolo magico,
in cui amore, passione e condivisione,
fossero le regole di vita comune,
per ricordare al mondo
che non tutto è perduto,
e che anime sorelle possono ritrovarsi nel buio
e creare, costruendolo,
un angolo di felicità.

Il villaggio fu diviso in 12 case,
una per ogni mese dell'anno
e ad ognuna fu assegnata una stella.

Una volta al mese
gli abitanti di tutto il villaggio,
si riuniscono tutti
per creare un piatto che simboleggia il mese corrente.

Oggi è la volta della stella di dicembre,
e al Villaggio si prepara il pane della festa.

Emma si guardò intorno
:
ora le casse erano state aperte,
e leccornie di ogni tipo traboccavano da esse.

Dalla lontana isola tripunte
erano stati inviate profumate essenze agrumate,
e miss Cameron aveva scelto personalmente dal suo giardino
le mandorle più saporite,
ed il mascarpone più denso
preparato dal latte delle mucche del villaggio.

Cereali, semi vari, succhi di uvamela,
bottiglie di cioccomella,
una golosa crema al cioccolato e marshmallows.

C'era da svenire dalla fame....
e difatti si sentì ad un tratto un curioso rumorino...

....e la fatina imbarazzata accarezzò il suo pancino
che brontolava per la fame.

Benvenute al Villaggio,
tuonò una voce possente dietro a loro.

Messer Nico era tornato,
e abbracciando l'amica ritrovata,
già le conduceva ad un caldo focolare
in una casa accanto il mulino,
ove poterono ristorarsi dalle fatiche del cammino.

Il villaggio brillava di luci,
che da ogni casa si riversavano nelle strade,
come siepi di minuscoli fiorellini.

Dall'una un odore di biscotti fragranti
invadeva l'aria e invitava all'assaggio.

Dall'altra l'aroma di un succulente arrosto
confondeva i sensi e faceva ritornar fame.

Agli angoli delle strade
12 stelle, una per ogni casa,
facevano da cassetta per le comunicazioni ,
ed una volta al mese il
gran ciamberliere
recapitava agli abitanti
le istruzioni
per la nuova festa,
e gli ingredienti da ricercare e le ricette da seguire.

Deve essere per forza qui l'ingrediente segreto,
si disse convinta la fatina,
ammirando la casa della decima stella,
su cui troneggiava
un granchio.
Era stata allestita nella piazza del villaggio
un'enorme tavolata per la festa dell'indomani
e le nonne, gioiose,
apparecchiavano con i nipoti,
mentre le madri con il loro allegro ciacolare
finivano le decorazioni delle portate
ed i padri preparavano la legna
per il forno dove si sarebbe cotto il pane.

Sù, madrina, portami a cercare casa per casa,
disse impaziente la bimba....

Non aver fretta,
osserva e rifletti,
rispose Matilde paziente

ed ora vieni con me ,
devo ancora mostrarti una cosa
prima che il giorno volga alla fine.
Camminarono con passo lieve e leggero,
rallegrate dalla gioia respirata al villaggio,
e giunsero così all'ottava casa.

Aveva una forma stretta e affusolata,
e pareti trasparenti lasciavano vedere i contenuti delle stanze
:
tra le altre una spiccava per la sua particolarità.

Vi erano tanti specchi,
di ogni foggia e misura,
ed ognuno rifletteva un particolare aspetto di chi entrava in quell'ambiente.

Questa è la casa di Fata Cassiopea,
spiegò Matilde ad Emma,
lei è la custode del villaggio,
colei che deve vigilare affinchè questo luogo rimanga inviolato.

Aprirono dolcemente la porta della casa,
e s'inerpicarono attraverso una lunga scala
che percorreva l'abitazione,
illuminata da luci soffuse che trasmettevano pace e serenità.

Giunte in cima si trovarono in un patio
dal quale,
meraviglia !
era possibile ammirare il cielo stellato più bello che Emma potesse aver mai visto.

Allora, ti piace ?
La voce melodiosa di Cassiopea risuonò nell'aria.
E' uno degli spettacoli più belli che abbia mai veduto,
disse commossa la bambina
restando a naso in sù.
Vedi Emma,
un tempo eravamo stelle,
finite sulla terra perchè desiderose di onnipotenza.
La superbia fu punita
e dimenticammo la nostra essenza di luce.

Ma a volte capita,
nel delirio del non senso quotidiano,
in momenti buoni o in momenti tristi,
capita che nel cercare inconsapevole di avvicinarci alla perfezione,
che dei frammenti di luce emergano
e quelle anime si riconoscano
e si ritrovino sorelle,
e le parti sbrilluccicanti
che ricordano
il momento in cui eravamo dèi,
si compongano in un puzzle di energia positiva
che ci aiuta a rendere più accettabile la nostra imperfezione,
e a volerci un pò più di bene.

Un giorno torneremo stelle,
un giorno....

Intanto.....
se scorgi un chiarore nel buio,
osserva con animo puro :
potresti scorgere un frammento di luce.
E' il miracolo della vita.
Ed è il miracolo dell'amore.

Nella tua ricerca
non dimenticare ciò che ti ho detto
e ricorda
:
non sempre la soluzione a ciò che cerchiamo è lontana,
a volte è sotto i nostri occhi,
ma siamo troppo presi da altre cose per vederla.


Fu con queste parole
che Cassiopea si congedò
e Matilde e la fatina in prova
tornarono alla casa del loro ospite,
a riposare per la notte.

Quante emozioni in un giorno solo !
disse tenera la più grande alla più piccina,
era giunto già il momento del distacco,
e occorreva tornare sulla via di casa.

Riposa bene stanotte,
perchè domani ci si rimette in cammino.
Ma come !
E la festa del villaggio ?
disse delusa la bambina.

Il tempo stringe e la tua ricerca volge quasi alla fine.
Fata Vaniglia ti aspetta,
tu hai tutto ciò che ti occorre per capire,
ora rifletti solo,
ed apri la tua anima a ciò che ti è intorno,

disse decisa la madrina,
poi la cinse col suo lungo mantello
e la portò al focolare.

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