domenica 24 agosto 2014

Emilio, l'angelo del buon cammino

 
Pensilina della Stazione di Taormina
 

Lena guardò fuori il finestrino del treno : coste rigogliose di un mare splendente d'un antico orgoglio, le passavano innanzi.
Scogli aspri lambiti dal vento, acqua cristallina, lucente di un sole caldo che col suo tepore accarezzava l'anima, oltre la terra.
Non poteva non pensare a quelle parole, alla "Canzone di viaggio", che aveva sentito un giorno scandire dalla pura voce dei bambini :
 
"Sole, brilla adesso dentro al cuore,
vento, porta via da me fatiche e cure !
Gioia più profonda non conosco sulla terra,
che l'essere per via nell'ampia vastità.Verso la pianura inizio il mio cammino,
sole mi fiammeggi, acqua mi rinfreschi ;
per sentire la vita della nostra terra
apro tutti i sensi in festa.
Mi mostrerà ogni giorno nuovo,
fratelli nuovi e nuovi amici,
finchè senza dolore ogni forza loderò,
e di ogni stella sarò ospite e amico." *
*Herman Hesse, "Canzone di viaggio", in "La felicità, versi e pensieri"

Si riscosse a fatica da quel panorama portatore di sogni e, con una nota di malinconia, dovette ammettere : ma dove era stata in tutti questi anni ?
Come aveva fatto, a perdersi, semplicemente, la vita ?
Respirò a fondo quella sensazione di diffusa libertà e sentì un piacevole benessere che pian piano cominciava a pervaderla tutta.
Finalmente era in viaggio. Anzinò, in cammino.
Quando lo avesse iniziato di preciso non lo sapeva. Forse l'estate prima. O forse anni fa, quando finalmente si era aperta a se stessa.
Chiuse gli occhi. E lo sentì.
 
Emilio, l'angelo del buon cammino, se ne stava in un angolo della carrozza a masticare distratto un chewingum mentre pensava un pò arrabbiato che gli sarebbe toccato di nuovo fare gli straordinari quel fine settimana.
Toccava sempre a lui, risolvere le grane a Lui, borbottò pensieroso.
Era pur vero che non esisteva angelo più competente, si disse orgoglioso lisciandosi le ali con fare vanitoso. Quell'anno aveva portato a compimento il 99 % dei casi assegnatigli, un record tra gli angeli.
Ma pure gli angeli avevano diritto a un pò di vacanza, ogni tanto ! -  bofonchiò togliendo il chewingum dalla bocca, e appiccicandolo sotto il sedile di un ignaro signore seduto accanto a lui.
- Bene, inutile stare ad arrabbiarsi - pensò con fare pratico tirando fuori dalla giacca in ecopelle un'agendina accuratamente vergata a mano.
Avrebbe portato a termine il lavoro con successo, come suo solito, e poi sarebbe andato dal Capo a pretendere una decina d'anni di ferie.
Se fosse riuscito a risolvere quella patata bollente, che teneva sulle spine l'Eccelso da anni, lui non avrebbe avuto il coraggio di dirgli di no.
Aprì l'agenda a pagina 21 e scorrendo la pagina fitta di appunti, prese nota di un indirizzo ...
Appena in tempo : il treno aveva appena rallentato per fare la fermata, e già i viaggiatori si preparavano alla discesa.
 
Compresa la sua protetta, che con sguardo felice, tamburellava con le dita, quasi a suonare un'invisibile melodia che aveva in testa.
Lena respirò a fondo l'aria del mare : non sapeva perché, ma si sentiva a casa.
Come liberata da un fardello, e piena di fiducia e pace, si guardava attorno, gustandosi ogni particolare : e il mare siculo, che si stagliava all'orizzonte, contro la Calabria, vicina eppur a volte lontana.
E la calata tipica, che le animava ed emozionava il cuore.
Da un forno, odore di pane di casa in cottura, e dolci rustici, che le rimembravano antichi sapori.
E i sassolini in riva al mare, trasparente e chiaro, come la voglia che aveva lei di viver la vita che non aveva avuto.
 
Mise al collo la sua vecchia valigia, e camminò fino alla piazzetta, cercando la pensione che l'avrebbe ospitata. La trovò senza difficoltà, e fu meravigliata, perché le sembrava di conoscerla da sempre.
Pensione Buena Speranza, così si chiamava quel posto, quattro stanze autonome in tutto, una per ogni affittuario.
Odore di muschio e finestre con vista sul mare, ed un bagno con mattonelle sbrilluccicanti e quadri naif di papaveri e piante di grano ondeggianti nel vento.
Sciolse i lunghi capelli, e lasciò che il vento glieli scompigliasse, come nel quadro, poi entrò a registrarsi.
Nome ?- chiese il receptionist, masticando un chewingum all'odor di ciliegia.
Lena - rispose la donna porgendo il documento ingiallito dal tempo.
Ingresso dalla scala C, stanza 4 - riprese il ragazzo, togliendo il chewingum dalla bocca e appiccicandolo con aria innocente e distratta sotto il bancone della reception.
Ed annotò il nome della ragazza su un'agendina fitta fitta vergata a mano.
 
Le onde del mare accarezzavano insistenti la riva quella sera. E piccoli cavalloni si rincorrevano come bambini, riempiendo l'aere di suoni che assomigliavano a battiti di mani e risate argentine.
Lena uscì nel balconcino, si accoccolò sulla sdraietta, e in pochi attimi si addormentò.
Dormì di un sonno profondo, come non le accadeva da mesi, come se fosse stata all'improvviso ritemprata da una nuova consapevolezza.
Fu svegliata dal suono dei gabbiani, e da un sole luminoso e splendente, che come una palla di fuoco, illuminava il mare rendendolo argenteo.
Non sapeva cosa sarebbe stato di lei. Né cosa le avrebbe riservato il destino.
Sapeva solo che aveva iniziato un viaggio. E che nulla sarebbe stato più come prima.
Ancora era all'inizio, ma .....
 
In un angolo della spiaggia, uno strano angelo, con una giacca in ecopelle, osservava tutta la scena.
Bene- pensò - allora c'è speranza che io porti a termine la mia missione- pensò contento.-
LUI è stato chiaro in proposito : l'obiettivo della mission è colmare la distanza tra il dire e il fare.
Hai detto niente ! C'è di mezzo il mare. La paura di osare. E una certa dose di cv1o - si disse girando la testa e contemplandosi il fondoschiena.
- Non male ! - mormorò. Mettiamoci subito al lavoro ! -
Prese il chewingum alla ciliegia che stava masticando, lo appiccicò furtivo e rapido sotto il cestino per la raccolta della differenziata che c'era in strada, e con un soffio fu subito da lei.
 
Non sarà facile- le mormorò in un orecchio, e la sua voce fu la voce del vento.
-Non ti prometto momenti esaltanti ed ebbri di felicità assoluta.
Ma sarai te stessa. E questa consapevolezza ti darà la forza di affrontare le prove del tuo cammino. Osa, respira a pieni polmoni la vita.Non piangerti addosso, non temere di tentare.
E se sarai in difficoltà cercami : mi troverai nella parte più profonda di te stessa, dove riponi speranze e il tuo animo straziato dalla solitudine ha trovato spesso pace. E se non riuscirai a trovarmi usa la fantasia per chiamarmi : sarò sempre con te, e mi riconoscerai.
 
Ma come farò a chiamarti, se non ti conosco ? - Mormorò la ragazza alla voce che aveva il suono del vento.
Mi chiamo Emilio, e sono l'angelo del buon cammino. E fidati, mi riconoscerai- rispose la voce sorridendo. E con un soffio, saltò la ringhiera del balconcino e volò via.
 
Lena si stropicciò gli occhi, quasi ridestandosi da un sogno.
Evidentemente doveva essersi riaddormentata, perché adesso si sentiva piena di energie e di una serenità mai avuta prima.
Ma cosa accidenti ! - borbottò sbigottita rimettendo la sdraietta al suo posto.
Ma chi era stato ad appiccicare un chewingum sotto il bracciolo della poltroncina sulla quale dormiva ?
Si guardò intorno, ma non c'era traccia di nessuno. Poi, per caso, le cadde lo sguardo nell'angoletto del balconcino vicino alla ringhiera.
E trovò un chewingum alla ciliegia.
Emilio ! Allora non l'ho sognato ! - disse a mezza voce sorridendo.
Giusto uno strano tipo così mi poteva capitare come angelo- borbottò ridendo.
Un'improvvisa folata di vento le scompigliò i capelli, come un tenero rimbrotto.
Va bene, non lo dirò più, che angelo permaloso ! -
E ridendo cominciò a digitare su google : Agenzie interinali.
Poi, senza aver più paura, si disse :
Dunque, come si fa, è una vita che non lo faccio più, come si compila un curriculum vitae ? "
 
 
A tutti i compagni del mio cammino,
Valeria
24/08/2014

giovedì 14 agosto 2014

In cerca di Giulia


Marco spense frettolosamente il pc e si precipitò velocemente per le scale : era tardi, e doveva sbrigarsi, o non l'avrebbe trovata.

Per poco non andò a sbattere contro Gianni, il tuttofare dell'ufficio accanto, una vita dedicata al lavoro, ed un'insoddisfazione perenne legata a una mancanza di autonomia, lui, ormai grande, ancora a casa di mamma e papà, per non potersi permettere uno straccio di camera da solo.
Si fiondò nell'ascensore e, come sempre accade, non potè fare a meno di guardarsi allo specchio.
Sorrise compiaciuto : un viso regolare, con le prime rughe che gli conferivano persino più fascino.
Occhiali, e capelli brizzolati, che indicavano una maturità accennata, quasi in divenire.
Una fossetta sul mento, che gli si accentuava quando sorrideva. E un sorriso da far girare la testa agli angeli per quant'era profondo e pieno di dolcezza.

Si guardò allo specchio pensieroso : eppure non era così male !
Era sempre riuscito a conquistare tutte le donne che voleva in vita sua, anche se a dir la verità era sempre stato cauto, perchè lui non era un uomo da storielle. Ma stavolta... stavolta sembrava un'impresa disperata.

L'aveva conosciuta in metropolitana, tra migliaia di persone le cui vite, come personaggi di un film, si snodavano lungo percorsi paralleli e articolati, inseguendo affannose l'esistenza, e, talvolta, la sopravvivenza.
Ma le loro vite invece, come per una strana convergenza orbitale, si erano incontrate, anzi, scontrate, la volta che Marco, l'uomo del perenne ritardo, si era tuffato, incosciente e sconsiderato, in mezzo agli sportelli quasi prossimi a chiudersi del metrò, e per poco non le era finito addosso.

Si era scansata quasi indispettita lei, con uno sguardo che lo processava per la stupidaggine appena fatta.
Ma poi lui aveva alzato le spalle a scusarsi, e lei era scoppiata a ridere come una bambina.
Scusami- aveva detto lui- non so neanche come ti chiami.
Giulia - aveva detto lei.
E subito dopo, ridendo, era scesa dalla metropolitana.

Prima che lui potesse rendersi conto di tutto. Prima che lui potesse capire che innanzi a sè aveva avuto una stella. Prima che potesse far presente a se stesso che in quel preciso istante qualcosa era cambiato.

Fu solo arrivato a lavoro che comprese.
E in quel momento decise che l'avrebbe ritrovata.

Non so se voi credete al colpo di fulmine, al momento in cui due anime gemelle si ritrovano e nel buio riconoscono brillare i propri frammenti di luce.
Beh, io sì, ma forse, a volte, il trovarsi e il riconoscersi non è così immediato e poetico, ma richiede forza. E voglia di lottare per il sentimento in cui si crede.

Così per un mese, Marco uscì di casa alla stessa ora, e si recò puntuale, un vero miracolo per lui, alla fermata della metropolitana, nella speranza di trovare la sua musa e riconoscere la sua stella gemella. Ma niente, sembrava svanita nel nulla, come fosse stato un miraggio.
Imparò a osservare la gente, e a riconoscerne espressioni del corpo, e sfumature del viso.
Li ascoltava parlare, ridere e piangere, e immaginava piccoli scorci di vita, mentre lui cercava di ridare un senso alla sua.

Chiuse gli occhi e la immaginò : capelli lunghi e ricci, color nocciola.
Un corpo di donna già fatta, in cui fattezze prosperose facevano a lotta con un viso dolce e tenero di persona semplice, che quasi si vergogna della propria fisicità.
Due mani con le unghie perennemente rosicchiate, ed una risata argentina, squillante come una tromba che annuncia primavera.

Sentì ridere, e aprì gli occhi.
E in quel momento la vide : innanzi a sè, tra la gente schiacciata dal traffico dell'ora di punta, come un fuoco d'artificio c'era la donna che il destino le aveva mostrato .
Le sorrise. Ma la ragazza finse di non vedere.
Nè la fossetta birichina che tante donne aveva conquistato.
Nè il sorriso accattivante capace di creare adorazione in persone d'ogni età.
Non si scoraggiò. L'avrebbe conquistata.

Imparò a guardarla da lontano, mentre, ogni giorno, in quei fuggevoli attimi in cui le loro strade si intersecavano, lei pensierosa, o allegra, o a tratti entusiasta, percorreva il suo frammento di vita.

Imparò a decifrarne le emozioni da un sopracciglio innalzato, da mani tamburellanti che nervose indicavano ansia o eccitazione.
Amò le lacrime che le vide versare un giorno nuvoloso di settembre.
Gioì con lei un pomeriggio di marzo, quando la vide saltellar di gioia parlando con un'amica.
La amò di un amore intenso e privo di secondi fini, proteggendola con il suo sguardo, e vivendo ebbro di gioia e di desiderio solo per quei pochi attimi rubati al destino.
Pochi attimi in cerca di Giulia.

Marco affrettò il passo in direzione della metro. Oggi era in ritardo più del solito, e non sarebbe riuscito a vederla, si disse angosciato.
Corse col cuore in gola, e arrivò alla metro, giusto in tempo per veder chiudere le portiere e partire le carrozze affollate.
Si chinò per prender fiato con un groppo alla gola, ed una lacrima, proprio a lui che non piangeva mai, si insinuò furtiva tra le folte ciglia di quegli occhi sbrilluccicanti di stelle.

Non mi hai detto come ti chiami- sentì chiedere a una voce dietro di lui.
Voce di una melodia che ti rigenera e ti dà pace.
Voce di una creatura fatta di luce, che porta la tua anima in dimensioni in cui l'io si fonde col tutto.
Voce di chi hai imparato ad amare senza nulla chiedere e volere in cambio.

Marco si girò, e gli angeli del Paradiso ebbero invidia per il sorriso che rivolse alla ragazza, perchè mai vi fu sorriso più profondo e pieno di dolcezza...

martedì 12 agosto 2014

In ascolto della vita che scorre...

 
 
 


Avete mai provato, ad ascoltare il suono della vita che scorre ?
Come, non esiste, è una mia fantasia?
Su, coraggio, stasera fidatevi di me. Adesso chiudete gli occhi e cercate di individuare i suoni.
Dapprima sentirete un vociare confuso, ma poi, con un pò d'attenzione, riuscirete a distinguere le singole voci, e a percepire racconti e attimi sospesi nel tempo.

Adesso concentratevi, e cercate di individuarne le direzioni, vi servirà per orientarvi. Fatto ?
Bene, ora un ultimo sforzo : provate a concentrarvi sulla voce più lontana, affinate i vostri sensi, e mettetevi in ascolto... la sentite ? Cosa racconta ?

Proverò a descrivervi cosa sento io in questo momento :
Dietro di me, alla mia destra, in un angolo della sala, c'è una donna, con corpo da adulta, ma nel cuore bambina, che guarda verso il mare la luna che splende alta nel cielo.
E con un velo di malinconia sussurra alle stelle : "You can do it! Yes, yes, yes! Ce la farò ! Sì, sì, sì. Ce la devo fare ...."

Adesso, con un movimento circolare della mano, come fanno i direttori d'orchestra, togliamo il suono a quella voce, e andiamo più vicino, alla mia sinistra.
La sentite ? È la voce di una mamma che culla il proprio bimbo nella pancia.
Gli parla piano piano, mentre si accarezza il pancione appena abbozzato, e dentro di sè già lo colma di amore infinito, come il regalo più bello, tanto a lungo desiderato.
Non sa ancora come lo chiamerà, né che aspetto avrà. Ma sa già che il suono del suo cuoricino che batte, è la melodia più dolce che potrà mai essere composta.
Lo sentite pure voi ? Ta tam, ta tam ... il suono di una nuova vita che entra timida nell'universo. Il suono di un'anima che già ha lasciato tracce di sè.
Il suono del fluire del tempo e del divenire, racchiuso in attimi di un sentimento puro e indistruttibile che mai nessuna distanza potrà cancellare.

Come un Maestro, rigiro la mano e spengo ancora una volta il suono, è la volta dei suoni di fronte a me, lontani al centro della sala.
Stavolta non sento voci, ma ad attirare la mia attenzione è un movimento rapido di piedi, che danzano all'unisono balli di gruppo.
Li vedo muoversi innanzi a me e ne sono stregata, esprimono una voglia di vivere e di andare oltre il quotidiano che mi spiazza e insieme mi commuove. E mi fa vergognare delle volte che mi sono scoraggiata senza lottare.
Lungo la sala le coppie volano, volteggiano, e a prescindere dall'età, dal fisico e dalla provenienza sociale, la sensazione che mi lasciano è sempre una : la voglia di esprimere se stessi oltre le difficoltà, per una volta fermarsi, e sentirsi vivi !
Abbraccio forte la zia, e le chiedo il permesso di fotografarle i piedi, mentre abbozzano una figura elegante e si conquistano un attimo di immortalità.

Ma il tempo scorre, implacabile, e siamo giunti alla fine del concerto.
Con la mano da direttore metto in pausa anche quel suono, e mi metto in ascolto dell'ultima voce presente nella sala :
La sentite anche voi ? È la voce di chi non si arrende alle difficoltà e continua a sognare.
A volte sussurra piano nenie tranquillizzanti, che parlano di animaletti e bimbi che non vogliono dormire.
Altre la senti canticchiare felice, mentre accompagna la musica in sala, e condividi col tuo compagno un momento in cui, per un attimo, siete soli voi due e quel movimento all'unisono che vi ricorda il calore dei propri corpi vicini.
Altre ancora, è nel cinguettare festoso di cugini che si ritrovano dopo anni, e scoprono di volersi bene ancora come quand'erano bambini.
E nella canzone che ha in testa da stamattina, chi quella sera pensa che ha sbagliato tutto nella vita, eppure troverà la forza di andare, in qualche modo avanti.

E infine, nel silenzio, lo sentite il suono di quella forza invisibile ma presente, concreta e potente che tutto riunisce e restituisce un senso ad ogni emozione ?
Chiudete gli occhi e permettetele di avvolgervi con la sua energia pulita e rigenerante.
È la voglia di ascoltare gli altri, e trovare in essi piccoli tesori che ci arricchiranno reciprocamente. Si chiama empatia.

Ed ora ditemi : l'avete ascoltato o no anche voi con me stasera il suono della vita che scorre ? ;)
Buona notte !

domenica 3 agosto 2014

Come pagine che volano nel vento...


Da quando, da adulta, ho ripreso a scrivere,
ho sempre preferito parlar d'altro,
fuorché dell'amore.
Lo confesso, l'argomento mi metteva in difficoltà.

Troppo forte il pericolo di cadere nell'ovvio,
di annullare emozioni e sensazioni nella retorica,
di ripetere cose trite e ritrite,
già note a tutti.

O forse no,
la verità è solo che non mi andava di affrontare certe emozioni,
che serbavo intime in un angolo del cuore.
Poi, ieri notte,
complice una vecchia canzone,
mi son detta : Perché no, proviamoci !

Se ci sia riuscita o no sarete voi a giudicarlo.
Io so solo che, come sempre,
nello scrivere ci ho messo un pezzo di me,
ed ho cercato di essere onesta e vera con il lettore.
 
 
Come pagine che volano nel vento....


Anna aprì la valigia, e tirò fuori un vecchio quaderno ingiallito dal tempo.
Il diario dei suoi 16 anni... il tempo degli ideali e dell'amore.
Già, l'amore ...
Per lungo tempo aveva accuratamente evitato di parlarne, di questo sentimento, quasi che fosse una cosa talmente sacra, da non poter essere violata neanche da un sussurro.


E invece la verità era che non era pronta.
Non era ancora pronta a farsi domande e a darsi risposte.
Ma alla fine cosa importava ? si chiese, era finito il tempo di aver paura di provare emozioni.
E capire le avrebbe regalato quella pace a lungo cercata.
Chiuse gli occhi e respirò a fondo, e immaginò le persone che in tutta la sua vita aveva amato.
In molti casi non era stata ricambiata, ma era stata fortunata, perchè quel sentimento si era trasformato, diventando un affetto solido come un filo invisibile e resistente come l'acciaio, che l'aveva resa migliore.

L'amore, quello vero, dapprima ti faceva battere forte il cuore, e ti faceva sentire come se avessi qualcosa che ti stringeva lo stomaco, qui, in alto, vicino le costole.
E ad ogni incontro, sia pure inaspettato, era come scalare una montagna, e contemplarne insieme il panorama estasiati.
L'amore era come stare in mezzo al mare in burrasca, e tentare invano di calmare i propri sentimenti, in attesa di riposo e quiete.
Come immergersi in un oceano di tranquillità, ove nessuno mai avrebbe potuto farti alcun male.
Come essere travolti da un vento caldo e impetuoso, capace di farti vibrare da capo a piedi.

Amore era condividere interessi e passioni,
non saper pensare la propria vita senza l'altro,
lottare per il proprio nido, difendendolo da tutto e tutti anche a costo di far delle scelte.
Amore è saper dire "Mi dispiace", e ripartire da capo per ricominciare a sperare.
Amore è ridere insieme fino alle lacrime per una battuta scema,
e capirsi con un'occhiata, senza bisogno di parlare.
Amore è farsi un cenno, e desiderare di perdersi l'un con l'altro fino a non esistere più come individui separati ma solo come un'entità totale.
E pure se tutto sembra perduto,
ricominciare, ricominciare, ricominciare...

Risuonò nell'aria una vecchia canzone ed Anna sorrise.
Non sapeva se e come avrebbe amato nel futuro, nessuno può prevedere cosa ci accadrà, ma di una cosa era certa : ce l'aveva sempre messa tutta nell'amare.
E questa certezza la rese libera.
Prese il vecchio quaderno, sfilò una ad una le pagine ingiallite, e le lasciò volar via nel vento.
Avrebbe scritto forse nuove storie, o chissà, avrebbe continuato quella precedente, non era quello il punto, ciò che contava era aver capito.
Che Amore vuol dire prima di tutto, voler bene a se stessi.
Agli amori della mia vita
03/08/2014
Valeria

venerdì 1 agosto 2014

Lettera alla bambina che è in me

 

 
 


Cara piccina,
vorrei avere la bacchetta magica, e tornare indietro nel tempo,
per poterti parlare e raccontare.

E dirti, mentre ti nascondi timida e impacciata,
che andrà tutto bene, e che, nonostante tutto, sopravvivrai.

Guardati intorno, bimba adorata,
e non cessar mai di illuminare angoli nascosti del tuo cammino.
Tu godi di un privilegio : guardi il mondo con gli occhi del cuore.
Proteggi questo dono,
non fartelo rubare.

Resta immobile in ascolto del respiro del mondo,
ma sii partecipe della realtà in cui vivi,
e con spirito attivo, prova sempre a far la differenza,
con iniziativa ed entusiasmo per il fare.

Guarda lontano, oltre l'orizzonte,
ma continua ad osservare vicino a te, ai margini, ove gli altri spesso non guardano,
per cogliere quei frammenti di luce troppo spesso dimenticati.

Cerca gli umili e gli indifesi,
abbracciane il dolore,
condividine la gioia,
ed impara da essi ad amare la vita.

Coltiva la tua sensibilità, è un dono, non credere a chi ti dice il contrario.

Ti sentirai tante volte come un salmone che risale la corrente.
Ti sentirai un'aliena nella propria terra.
Ti sentirai dire spesso : tu non sei normale, sei diversa.

Prendi questa diversità, bimba mia, e fanne tesoro.
Usala come lente d'ingrandimento, fanne un privilegio per andare in profondità.
Fai dell'empatia con gli altri la tua regola di vita,
rifuggi il cinismo,
lascia la tua anima libera di sognare.

Quando sarai stanca, respira a fondo,
ma non permettere mai agli altri di decidere per te, continua a sperare.

Permetti alla linfa della vita di fluire in te, consenti alla tua anima di usare un linguaggio universale.
Abbandonati alla vita, non aver paura di osare.

Tu non lo sai, per ora, ma non sei sola.
Là, in mezzo alla folla, ci sono altri sognatori idealisti come te.
Persone che fanno della creatività una risorsa per guardare il mondo con occhi di chi vuol vedere il buono, e costruire insieme un futuro diverso.

Vorrei poterti dire che andrà tutto bene e che non avrai momenti bui,
ma la vita è anche questo. Tu sappi una cosa sola : CE LA FARAI !
Pure quando niente sembra aver senso, e desidererai per te solo silenzio e quiete.

Pure quando quel senso di solitudine straziante, ti porterà in cima alle alte vette, in cerca di te stessa...
proprio allora ti ritroverai, in modo inaspettato.

Ti scoprirai cresciuta, e poi, d'un tratto, specchiandoti, 
scorgerai una figura a te nota, e ti riconoscerai.
E la bambina e la donna adulta si scioglieranno in un abbraccio,
e si fonderanno l'un con l'altra.

Ed in quel preciso momento, tu saprai che sei VIVA.

01/08/2014

Valeria Ronsivalle






venerdì 25 luglio 2014

IL GIGANTE E LA BAMBINA : come ti incontro il mio astronauta preferito


 

Premessa :

Ricordo di aver adorato le stelle, da che ho memoria di bambina.
Erano uno dei legami che mi univa al mio papà, cresciuto a pane e fantascienza.
I nostri pomeriggi passati ad ammirare le avventure del giovane e coraggioso Capitano Kirk, e del suo primo ufficiale Spock, alla scoperta di luoghi dove mai nessuno era giunto prima, colorarono la mia infanzia di curiosità e iniettarono nel mio animo, già da allora, la speranza di un mondo buono e in cui la cooperazione tra diversi potesse essere regola, e ideale di vita.

E poi, in seguito, da adolescente, le stelle mi furono amiche per cercarvi conforto alle prime delusioni della vita, e confessar loro desideri e sogni nascosti.
Quel cielo, lassù, lontano eppur tanto vicino, rappresentava il luogo dell'immaginario, dove il mio animo inquieto da idealista trovava la possibilità di esprimersi appieno.
E nel luogo del "sarà", trovavo coraggio e forza per le responsabilità di fanciulla prima, e giovane adulta poi.


Mai, tuttavia, avrei immaginato, in vita mia, di sentirmi così partecipe del cammino di un astronauta, e diventarne una supporter attiva.
Ma, forse nella nostra vita è destino incrociare le nostre orbite con quelle di altri che segneranno le nostre, e non ci resta che cavalcare l'onda, cogliere l'attimo e godersi ogni momento.

L'avevo scoperto mentre era sull'Iss, e riusciva a coinvolgere famiglie intere nell'attesa di una stella luminosa, sfrecciante nel cielo, e da lassù ci parlava di stupore, e di poesia, mentre con una semplicità disarmante, ci prendeva per mano e ci faceva toccare l'orizzonte, insegnandoci a non aver paura di osare : osare sognare, osare impegnarci nella costruzione del nostro futuro, ma anche, a volte, osare di ammettere i nostri sbagli, e di capovolgerne la prospettiva. Perché da ogni cosa c'è sempre da imparare, e pure e soprattutto dai fallimenti, si può trarre una lezione che ci renderà migliori.

I suoi scritti mi stregarono, in essi mi ritrovavo. Non sapevo come e perché, ma in ognuno di essi, in ogni storia, trovavo lezioni di vita, che andavano al di là del semplice episodio narrato.
Cominciai a seguirne il percorso tramite i social media, e, quando possibile, ad interagire con lui.

Senza saperlo mi restituì la voglia di mettermi in gioco, e, cosa più importante, di usare la fantasia e il pensiero per andare oltre i miei limiti.

L'astropoeta lasciò gli spazi siderali e le stelle, e ritornò sulla Terra, in una notte in cui in tanti fummo col fiato sospeso : quest'uomo in tutina blu non era più uno sconosciuto, ma si era guadagnato un posto nel nostro cuore.

Da allora lui, al contrario di quel che dicono tanti, non è sparito : anzi, il contrario. Ci ha portato un po' di quella luce delle stelle, qui sulla Terra, per regalarla a chi lo vuole ascoltare attraverso gli incontri che le Agenzie Spaziali organizzano per diffondere i loro progetti.
Basta cercarla negli occhi dei bambini del Bambin Gesù, che un giorno vicino Natale, ricevono la visita di un amico speciale che li incoraggia a non smettere di sognare.
O nei suoi, di occhi, quando, uscendo dalla sua comfort zone, dal palco di un famoso Festival musicale, si mette in gioco parlando di se stesso come padre, e dell'importanza di cercare la bellezza intorno a noi.
O nei suoi scritti, piccole perle di saggia, consapevole certezza : che la vita è solo una e va vissuta a fondo, senza esitare.

Tutto questo, e molto di più, avevo imparato, da quando lo conosco.
E questo non ve lo dirà nessun giornalista, ma solo una persona che lo segue con affetto disinteressatamente : una supporter appunto.

E' con questo stato d'animo che mi sono recata al Meet Parmitano il 21 luglio : avrei incontrato colui che tanto mi aveva insegnato, cambiandomi, senza saperlo, dentro: lui, un gigante, per taglia e per animo, ed io, una bambina, con tanto da imparare...

Volete sapere se ero emozionata ? Decisamente ! Tanto da scoppiare in un pianto per la commozione, arrivati alla sede Esa. E mi tremavano le gambe, ed avevo il cuore in gola. Ma poi lui è arrivato in sala, e quando ho fatto la mia domanda, e gli ho detto il mio nome, mi ha riconosciuta e mi ha fatto una battuta di scherzo.
Ed in quel momento ho capito che era tutto reale, ed è cambiata totalmente la mia prospettiva...

Ride spesso, il Maggiore, mentre ci narra e racconta come l'uomo sta costruendo il suo futuro. E la passione per ciò che fa si percepisce dall'entusiasmo col quale, instancabile, ti illustra i vari aspetti del suo lavoro.
Ma la cosa che ti spiazza, incontrandolo, e che quasi non ti aspetti per timore di osare troppo, è che lui abbatte ogni distanza tra te e lui, e quando gli parli, o gli si avvicini è proprio come avevi pensato .... ma stavolta è reale !
Così, tu ti spogli dei tuoi timori, e per un attimo ritorni di nuovo bambino.

E far le foto con lui è solo un altro modo per scoprire quanto gli piace, consentitemelo per stavolta, orgoglio siculo, stare in mezzo a chi gli vuol bene, e coccolarsi chi gli dimostra affetto.
L'Esa non ci ha regalato solo un astronauta nel 2009, ci ha fatto conoscere un punto di riferimento, un uomo che ha un mondo interiore capace di rivoluzionare un universo intero, con l'energia che mostra a chi ne incrocia il cammino.
Un gigante, capace di prenderci per mano, e farci tornare bambini, spogliandoci di cinismo ed eccessiva razionalità, e guardare al mondo con spirito libero, cogliendone l'essenzialità e le cose veramente importanti.


Ero andata per incontrare un Mito.... ed ho trovato l'Uomo.
Ed io di quest'uomo voglio seguirne le tracce, finchè egli vorrà, e raccontare agli altri, come un amico, una volta sconosciuto, un giorno d'estate, ci abbia mostrato il più bello dei mondi :
il Mondo possibile, e restituendoci il sogno, ci abbia riportato, senza saperlo, alla vita.

Per questo, quel giorno, quando abbiam fatto la foto, la bimba ha preso il posto dell'adulta, e correndo incontro al Gigante, l'ha abbracciato come si abbraccia un piccolo sogno realizzato, e dopo averne rubato un po' di magia, ha riso, ha riso, ha riso....




Valeria Ronsivalle
 
Foto per gentile concessione di Andrea Cavallini,
Esa Esrin Photo Club

sabato 5 luglio 2014

SALDI : (D)ISTRUZIONI PER L'USO

 

Ci risiamo, è di nuovo tempo di SALDI. Una parte di voi gongola, al pensiero di acquisti finora posticipati per poter risparmiare, in tempi di tasche ristrette.
Ma la più parte trema.... rimembrando ancora paurosa, i gironi infernali che l'attendono, nell'adempiere alla commerciale incombenza.

Ma suvvia, niente è perduto, basta che seguiate queste semplici regole.
Pronti a venire con me nel maggico mondo dei saldi ?

LESSON ONE : PREVENIRE E' MEGLIO CHE CURARE

Prima di uscire di casa, date da mangiare al canarino, irrigate la suocera, salutate le piante, (o forse l'inverso), staccate l'antenna del televisore.
Siate preparati come per un lungo viaggio, indossate scarpe comode, abbigliamento da passeggiata, ma soprattutto, non dimenticate di prendere le vitamine.
Ogni bravo appassionato di shopping, sa che per i saldi servono le vitamine. Vi saranno fondamentali, per arrivare integri a fine giornata.

LESSON TWO : ESERCIZI PREPARATORI DI RESPIRAZIONE 
(la Pazienza è la virtù dei forti)
Esistono in commercio, facilmente reperibili, ottimi metodi di respirazione e rilassamento con training autogeno. Procurateveli, tutti. Ed esercitatevi. La pazienza vi servirà. Tutta. Cominciando col marito e figlio, che cominciano a chiederti quando si mangia, già dalle 11 del mattino. Proseguendo con marito e figlio, che li mandi a prendere un calzino di prova, e ti tornano dicendo che c'era troppa confusione alle casse per prenderlo, e poi scopri che la scatola coi calzini non era alle casse, era moolto prima, e per prenderne un paio non dovevi fare nessuna fila,se solo avessero cercato.
[Capitolo Pazienza, continua in un libro apposito...]

LESSON THREE : PONETEVI UN OBIETTIVO

Aver chiaro qual'è la meta da raggiungere è fondamentale per la riuscita del vostro compito.
Compilate una lista di obiettivi da superare : comprare una T-Shirt al coniuge senza farlo borbottare in turco aramaico perché se la deve provare ; fare arrivare il figlio a pranzare alle 12.15, prima che ti denunci per maltrattamento di minore e deprivazione alimentare; riuscire a trovare una maglietta per te senza sembrare una mongolfiera...
Beh, un attimo, ho detto che dovete porvi degli obiettivi, non che dovete fare miracoli, noi siamo scienza, non fantascienza.

LESSON FOUR : NESSUNA DISTRAZIONE, E, SOPRATTUTTO, NESSUNA PIETA'

Essere concentrati su voi stessi è fondamentale in questo momento topico : Desensibilizzatevi, da questo momento in poi al centro di tutto esistete solo voi e la vostra lista.
E nulla potrà distrarvi. Nemmeno la vecchina di 70 anni, che incroci a un certo punto da Decatlon, mentre con sguardo disgustato e pieno di orrore, guardandosi il paio di scarpette da passeggio color grigio topo che il figlio le ha appena messo ai piedi urla : MA SONO ORRENDE !
E il figlio, spazientito e che si vuole sbrigare : Ma no, mammina, ti stanno così bene !

BENE, MI AVETE SEGUITO FIN ORA ? AVETE STUDIATO ?
Allora è il momento di mettere in pratica ciò che vi ho insegnato.
Andiamo alle ESERCITAZIONI PRATICHE.

STEP 1 : COME ACQUISTARE UN PAIO DI SCARPE DIVENTANDO SHERLOCK HOLMES PROVETTI


Bene, ci siamo, tutto è pronto : avete irrigato le piante, salutato gli amici, staccato l'antenna, accoppato il vicino di casa molesto, fatto esercizi di training autogeno, preso le vitamine.
Vi siete messi comodi e siete pronti per cominciare, ora dite con me : Shomm .... Shommm....
E, via, arrivate al centro commerciale, superate un'auto a destra, dribblate una moto a sinistra, evitate per un soffio la signora col passeggino, al cui interno fa finta di avere un bambino per depistarvi.
Fate un gesto eloquente all'incauto guidatore che ha provato a soffiarvi il posto auto, e.... GOAL, vettura parcheggiata ! (meglio dell'Italia a questo Mondiale)
Adesso dovete concentrarvi sulla respirazione, ricordate che non è permesso rilassarvi fino al raggiungimento della prossima meta.
Avanzate con fare deciso e sicuro, sorridendo con sguardo ironico agli avversari : analizzate in modo scientifico e sistematico gli scaffali di scarpe, catalogando mentalmente ogni marca e modello, per colore e taglia.
D'un tratto il vostro mononeurone si illumina d'immenso e comincia a suonare : BI BIP, BI BIP, BI BIPP !!!!
Avete trovato la scarpa che cercavate : comoda, pratica, di tendenza, colorata. Sportiva ma non troppo, classica, ma non troppo, esuberante, ma non troppo.
Insomma, la scarpa perfetta.
Siete già in fibrillazione, state per accendere i motori per recarvi alle casse, sentite il rombo dei vostri piedi, ROARR ... ROARR !
D'un tratto un piccolo, infinitesimale particolare, vi distoglie dalla vostra gioia paradisiaca : nel vostro cervello ebbro ma offuscato, si accende una spia all'improvviso. Vi ricordate che nel Manuale d'Istruzione ai Saldi, al capitolo 10, comma 18, capoverso 35, c'è una piccola nota che recita : RICORDATEVI DI CONTROLLARE SEMPRE CHE LE SCARPE SIANO APPAIATE.

Orca puzzola, e adesso ? Mentre aprite lo scatolo, con la stessa lentezza con cui un esperto giocatore di carte sbiddrica le carte, aprendo pian piano il mazzo che si trova in mano per scoprire che carte possiede, voi sollevate il coperchio dell'agognato bene, non prima di aver urlato : LPSHKXNRQPTTSKLZBCCKRTPSSTTTT !!!!
Che, in antico aramaico, vuol dire :
"E Vaffanzum ! E lo sapevo che ne mancava una ! "
A questo punto, lo shoppinghista esperto e consumato, lungi dal farsi prendere dal panico, mette in funzione tutti i suoi sensi, e dopo aver ingerito una dose sufficiente di zuccheri, tale da causare il diabete ad un ape regina (tanto, ogni scusa è buona per mangiare), come un segugio si mette in cerca dell'anima gemella, ossia la calzatura mancante.
E dopo aver messo insieme tutti gli indizi, come un novello Sherlock porta a casa la preda. E felice, alle casse, guarda vittorioso gli altri concorrenti. A dire : Ce l'ho fatta, l'ho avuta vinta io !


STEP 2 : COME TRAPASSARE I CORPI COME I FANTASMI


A questo punto, forti della prima vittoria, siete pronti al secondo step : ovvero la ricerca del costume del figliolo.
Ma... Ma c'è un ostacolo che si frappone, tra voi e l'indumento marino. E questo ostacolo ha una sua fisicità. E che fisicità.
Mentre tentate di gettare l'occhio alla fila di mutande impermeabilizzate per giovani Nettuni e non , vi trovate all'improvviso, una giovane e decisa donna, dai lineamenti procaci, il trucco deciso e l'aria da espertissima saldatrice, no saldista, no esperta e basta.... Che con postura rigida e sguardo assassino, presidia quei centimetri quadrati di negozio, e se ti avvicini a momenti ringhia ma non cammina.
-Tutto è perduto !- pensereste voi.
E invece no cari amici, esiste un modo per superare l'ostacolo ed arrivare alla meta. E cioè, (tra)passarlo.
Ora concentratevi : shomm shomm... Siete fatti di luce e non di materia. Shomm....
Ora, protendete le mani verso le scaffale, oltrepassando il corpo della signora che ringhia. Shomm shomm....
Abbiate fiducia in voi stessi : ce la potete fare.... Shomm shommm
Bene, se alla fine riuscirete a prendere il costume bene.
Se invece l'unica cosa che vi prendete è una parolaccia della signora, non vi scoraggiate, vuol dire che dovete ancora esercitarvi.
P. S. : non dimenticate, in caso di morso della lady, di vaccinarvi contro la rabbia.

STEP 3 : LA QUANTITÀ, QUESTA ILLUSTRE SCONOSCIUTA


Il signore accanto a me alla moglie :
"Cara, vorrei acquistare i calzettoni da calcio, ma mi sembrano troppo cari. C'è scritto : 1 = 5.95 euro. Mentre Prezzo x 2 = 9 euro. Io 9 euro per 2 calzini non ce li spendo."
La moglie : Non è, caro, che forse il prezzo di 5 euro e 95 si riferisce ad UN PAIO di calzettoni, anzichè ad uno ? Da quant'è che i calzini si vendono ad uno ad uno ?"
Morale della favola : NON FATEVI INGANNARE DALLE APPARENZE, lo shoppinghista saldista, non pensa ... Matematica !

STEP 4 : LE PROPRIETÀ TRASFORMATIVE DEGLI OGGETTI ( ossia come usare un tubo da piscina per mazzuolare il delinquente che è da un'ora che ti fa le pernacchie)


Gli oggetti, si sa, sono poliedrici e polifunzionali. Ad esempio, nel vostro giro, potrete agevolmente scoprire le proprietà commutative di un tubo di spugna, che la più parte degli umani usa, ingenuamente, solo per andare in piscina o al mare e far finta di galleggiare. Ma, i più furbi e svegli tra voi, sapranno sicuramente che può adoprarsi anco per :
- acchiappare la palla lanciata sul ripiano più alto dello scaffale "Magliette scontate", al reparto Running.
- mazzuolare con scatto felino il delinquentello che da più di un'ora ti sbeffeggia facendoti pernacchie
- Acchiappare l'ultima maglietta della vostra taglia, che si era imboscata sullo scaffale "Prezzi pazzi", all'accessibilissima altezza di 2 metri e 80 dal suolo.

STEP 5 : NEL GIRONE DEGLI AFFAMATI : MC DONALDS E DINTORNI


A questo punto del Tour, sarete affamati, disidratati, accalorati.
Quindi, puro se avete resistito fino alle 3 del pomeriggio, nella speranza di trovare un centimetro quadrato dove parcheggiare le vostre stanche (e ingombranti estremità), vi tocca : vi recate dal Mc, e ingurgitate in un unico pasto la vostra QUOTA ANNUALE di calorie, roba che il vostro mononeurone galleggia beato nel mare della sapidità, ed i vostri calcoli alla colicisti vi fanno "Bubù Settiti ! " attraverso il vostro prominente panc(ino ?) .
Ma, inaspettata ed esaltante vi aspetta una nuova esperienza, che vi solleva dai sensi di colpa del pranzo dietetico appena consumato, ed eleva il vostro spirito portandolo su alte vette : un piccolo, tenero, uccellino, saltella paffuto sotto il vostro tavolo, beccando le briciole del vostro BBQ.
E mentre voi, galvanizzate e felici per l'inaspettata esperienza ornitologica, già digitate su Google : Uccellino che si ciba dei panini di Mc, vi arriva la notifica di un messaggio che vi riporta alla realtà.... È tardi, ed è ora di prepararsi a raggiungere la più importante meta : acquistare vestiti per una persona speciale. Me stessa.

STEP 6 : COME VESTIRE UNA MONGOLFIERA


Sì, lo so, sono esagerata, siamo tutti in sovrappeso, ecc....
Ma stavolta fatemici scherzare sopra... Nessuno parla mai di cosa vuol dire vestire una donna in sovrappeso. Ma tutte sappiamo che non è una cosa facile, che il più delle volte è un'esperienza frustrante, che innervosisce e ti manda giù.
Non oggi però. Perchè ho trovato delle magliette in offerta. E così, visto che non riesco proprio a farla, stà dieta, e son destinata per ora a sembrare una mongolfiera, ho deciso che almeno sarò una mongolfiera colorata.
Così prendo dallo scaffale 6-7 magliette di tutti i colori, verde, lilla, bluette, bordeaux, turchese.
E vado in camerino a provarle.
E rido : perchè la taglia .... (Shhhh.... censuraaa ! :D ) , mi mette in risalto il seno, ma mostra un pò la panza.
Mentre la taglia più su, la .... , mi nasconde la panza però mi fa sembrare enorme.
Di che morte devo morire ?- Mi chiedo, mentre per una volta me ne frego ed il colore pastello delle magliette mi strappa un sorriso.
E poi comprare un capo a meno di 3 euro non ci son abituata, perciò è con lo spirito leggero, mentre la radio di Decatlon canta : Confusa e felice, di Carmen Consoli, che mi appropinquo verso le casse. E lì, confusa e basta, mi accingo a imparare la mia prossima lezione :

STEP 7 : 101 COSE DI CUI POTRESTI FARE A MENO


Lo shopping pazzo avanza. Alle famiglie arrivate al mattino, si aggiungono adesso famigliole arrivate al pomeriggio. Cani, bambini urlanti, madri esasperate, padri deficienti che fanno finta di essere esperti di arti marziali.
Tra gli scaffali, primeggia di tutto : dal fermacoda verde acqua che non acquisteresti mai, all'improbabile salvapiedi, da poggiare a terra per non toccare direttamente il terreno.
In tutto questo delirio ti metti in fila alla cassa, non senza aver acquistato prima un telomare, ultrasottile, ultrapratico, ultraleggero, ultraasciugabile.
Così ultra che sai giá che non lo userai mai, ma che shoppingsaldato è senza una follia come questa ? Ammazza oh, quanto sò folle...
Solo dopo aver passato 15 minuti in fila alla cassa, aver messo a dura prova il tuo mononeurone con l'ultimo sistema di pagamento attivato alle casse ( il cassiere non tocca più il denaro, devi inserirlo tu nelle apposite fessure).
Solo a quel punto, nel momento in cui la cassa emette lo scontrino, ti sovviene un pensiero che avevi rimosso : Il regalo per Robertino ! L'ho scordato !
Un groppo alla gola ti prende seduta stante, e tu, con sguardo sconvolto, pensi :

STEP 8 : E MÒ ?


E mò che gli porto lunedì al bambino ? N'dò lo trovo qualcosa che vada bene ? Che faccio ?
Rientro ?
E se rientro, riuscirò a venire fuori ? O verrò inghiottito dalla folla shoppinghista ?

Ecco, mentre sei preso da queste folli e terrorizzate elucubrazioni, incroci il tuo sguardo con quello della signora dietro di te, stanca, stremata, e col mononeurone in sciopero per gli straordinari fatti.
A quel punto scoppi a ridere e, portando le tue ingombranti membra verso l'uscita, ti vien fuori l'ultima perla di saggezza di questo manuale ...

STEP 9 :


PANTA REI
TUTTO SCORRE
.

Pure i saldi.

Valeria Ronsivalle

sabato 28 giugno 2014

Ultime dal cielo : sognando di andare oltre l’orizzonte….


Premessa

Poco tempo fa, decisi di tentare un colloquio per la collaborazione ad un blog.
Mi fu chiesto un brano di prova.
Avevo poco tempo a disposizione e mi serviva un argomento di attualità che conoscessi abbastanza bene.
La scelta non poteva che cadere su di lui : colui che in quest'ultimo anno, senza rendersene conto, ha spronato la mia fantasia verso l'infinito e oltre.
Alla fine il brano è piaciuto. Tanto da assicurarmi la collaborazione, che poi, per altri motivi, non si è concretizzata.
E visto che nello scriverlo mi sono emozionata, che in esso c'è un po' di me, e che non mi piace tenere i miei scritti nel cassetto, eccovelo :
 
Ultime dal cielo : sognando di andare oltre l’orizzonte….

 
Vi siete mai soffermati a guardare l’orizzonte ? Oh sì che l'avrete fatto.
Magari in un giorno di inizio primavera, quando all'alba le rondini cominciano a librarsi su nel cielo e volano di nido in nido, in una frenetica e armoniosa danza di rinascita.
O in un cupo pomeriggio d'inverno, osservando preoccupati i nuvoloni che si stagliano innanzi a voi.

Oppure in una notte d'estate... quando a naso in su avete cercato le stelle cadenti, ed in esse avete riposto tutti i vostri sogni e desideri nascosti.

Beh amici miei, io, in una notte d'estate di quasi un anno fa, ho imparato che oltre l’orizzonte c’è molto di più.

La “colpa” è tutta di un giovane nostro connazionale, di professione astronauta e Maggiore dell’Aereonautica Italiana, che risponde al nome di Luca Parmitano, ma è conosciuto in tutto il mondo col nome di @astro_luca, dal suo nick su twitter.
Proprio dai social media, mentre era in missione sulla Stazione Spaziale Internazionale, ha regalato alla gente comune la possibilità di comprendere e condividere un frammento del suo sogno, pubblicando le meravigliose foto del nostro pianeta, visto dallo Spazio.

Ma se credete che la peculiarità delle foto di @astro_luca sia solo nella bellezza e nella particolare visuale dell’immagine, vi sbagliate di grosso.

Questo vulcanico e solare giovane uomo , portatore sano di un ottimismo e di uno stupore per la vita che avrebbe fatto felice Antoine De Saint-Exupéry, autore de “Il Piccolo Principe”, ci ha regalato molto di più…. ci ha presi per mano, e ci ha restituito la voglia ed il piacere di riconoscere la perfezione che è intorno a noi, e che spesso dimentichiamo.

E, attraverso le parole che accompagnano le sue foto, che lungi dall’essere mere didascalie, rappresentano invece la sua interpretazione della realtà vista da un punto di osservazione straordinario, lontano 400 km dalla Terra, ha fermato il tempo in attimi eterni di poesia, perché in esse vien fuori ciò che mai nessun obiettivo fotografico potrà mai cogliere : il suo amore per la vita.
Ed attraverso i suoi scritti, che trasudano la voglia di imparare, non temendo di mettersi in gioco, ci ha insegnato a rivalutare l’orizzonte.
E ad osservarlo non come il punto di fusione tra cielo e Terra, ma come punto di partenza per andare oltre.
Oltre i nostri limiti, oltre le nostre paure, oltre ciò che ci appare scontato.
Perché oltre l’orizzonte, lassù, da qualche parte, oltre le nubi, c’è il nostro arcobaleno, ci sono i nostri sogni.
E anche se a volte non li vediamo, e ci sembrano irraggiungibili, ciò che conta è quel che il cammino che percorriamo ci lascia dentro, ed il modo in cui lo affrontiamo.

Per questo, da qualche mese a questa parte, quando guardo il cielo e le nuvole, non mi sembrano più piatte, ma le percepisco come tridimensionali… perché so, che se mi impegno nelle piccole sfide della vita quotidiana, prima o poi raggiungerò il mio orizzonte.
E sorridendo salterò oltre le nubi verso il mio arcobaleno….


Come mi ha insegnato un amico un po’ speciale, di professione astronauta ;)
 



giovedì 26 giugno 2014

Figli .... capitolo 2 : L'amore sopra ogni cosa

Li avevamo lasciati così :

"Fu così, che nel buio di una notte stellata, l'Assemblea dei bambini erranti, presieduta dal Consiglio dei Bimbi in cammino, stabilì di mandare sulla Terra due delegati, affinché potessero cercare e trovare dei frammenti di stelle, e così dimostrare all'Immenso che gli esseri umani non avevano dimenticato la loro origine dal Cielo.

L'importante incarico fu conferito a Tolmet, la Stella del mattino, come rappresentante più anziana del Consiglio.

Colei, che dall'inizio della storia dell'Umanità, con la sua razionalità aveva vigilato sul viaggio delle anime in cammino, affinché tutto procedesse in modo corretto e senza intoppi.
La sua fredda determinazione avrebbe assicurato alla missione, la necessaria credibilità per convincere Lui che i frammenti di stelle trovati erano autentici, e non fasulli, o peggio, clonati, non sia mai che quelle pesti di esseri umani fossero capaci di inventarsi pure quelli.
E poi, Tolmet era necessaria per tenere a bada quel ciclone dell'altro inviato : Milo. Il capo della Congrega dei cuori in tumulto.
Perchè, dovete sapere, cari amici, che per riconoscere e trovare i frammenti di stelle, non basta usare la razionalità, ma occorre usare un detector di cui tutti gli esseri umani siamo dotati, ma spesso usiamo poco : la capacità di metterci nei panni degli altri.
 
All'alba di un giorno qualunque del Terzo Millennio, come due puntini infinitamente irrilevanti nel continuum spazio-tempo, ma ricoperti di un'immensa responsabilità, Tolmet e Milo giungevano dunque sulla Terra per cambiare la Storia. "

Ed ora.... il seguito della storia.
 
"Ehi, voi due! da dove siete spuntati ? Spostatevi ! Che ci fate lassù ? Scendete subito ! " urlò l'uomo in uniforme a quella giovane coppia che pareva sbucata dal nulla tra le impalcature del nuovo Municipio in costruzione.
-Ecco, lo sapevo- esordì Milo rivolto alla ragazza. -Tu e le tue coordinate spazio-stellari per arrivare sulla Terra! A momenti sbucavo sulla sega elettrica, e poi, altro che missione, frullato di Milo avremmo fatto.-
"Oh, stà zitto per favore ! - replicò Tolmet stizzita- cosa vuoi saperne tu di coordinate ? E' già tanto se riesci a trovarti i piedi, con la gran pancia che ti ritrovi...

Pensiamo invece a metterci al lavoro, il Libro della Vita indicava come punto di partenza l'ospedale qui in città.
E' lì che troveremo il primo frammento di luce."

Il sole cominciava a far capolino tra le case, che pian piano prendevano vita : il borgo si risvegliava.
Tra le strade il profumo di pani e brioches appena sfornate, invadeva l'aere e invitante riportava a golose colazioni. I proprietari dei negozi iniziavano ad alzare le saracinesche, e spazzando innanzi, sistemavano le vetrine, confidando in giornate fruttuose, chè la crisi era arrivata pure lì, e implacabile si faceva sentire.

Milo, con sguardo sognante, osservava ogni cosa, mormorando ad ogni piè sospinto : "E Lui vuole cancellare tutto questo ? Ma perché ? Perché vuole farlo ? "
"Avrai le tue risposte- rispose spiccia Tolmet, che per natura non si perdeva in parole- Affretta il passo, siamo quasi arrivati."


Dietro il crinale di una collina, si ergeva come una piccola fortezza, l'Ospedale del luogo.
Il posto in cui tanti malati, e i loro congiunti con essi, trovavano conforto ai loro malesseri.

Ai piedi della struttura, un prato costantemente rasato, e tante meravigliosi cespugli di roselline nane, ricordavano agli ospiti che non bisogna mai privarsi della gioia della bellezza, anche e soprattutto quando si sta male.

Sul retro, invece, un viale di ciliegi che, con i loro fiori rossastri ricoprivano il terreno, colorava il luogo di una surreale poesia.
Proprio in direzione del viale si stava dirigendo, con fare risoluto, Milo, inseguito da Tolmet che, non riuscendo a stargli dietro, lo minacciava di vendette interplanetarie, non appena fossero tornati in Cielo.
Ma non c'era niente da fare : il frammento di luce era lì, Milo lo aveva sentito appena messo piede nell'ospedale, ne sentiva la presenza come un segugio in presenza di una preda.


Lungo il viale alberato, erano state disposte alcune panchine, per poter godere dello spettacolo dei ciliegi in fiore, e trovar sollievo all'anima.
Milo rallentò il passo e si guardò attorno, presto accompagnato da Tolmet che nel frattempo lo aveva raggiunto : una coppia di fidanzati si teneva per mano, accanto ad una carrozzella su cui prendeva il sole un'anziana signora.

Tolmet fece per avvicinarsi, ma fu bloccata da Milo :
"Non ancora- disse- , non è qua il frammento di luce che stiamo cercando."

La seconda panchina era occupata da un inserviente che, con aria veramente esausta, si stava godendo la sua meritata pausa pranzo.
Tolmet fece cenno a Milo, a chiedere se doveva avvicinarsi.

Ma Milo ancora una volta la bloccò.

Fu la terza panchina che attirò l'attenzione di Milo : ad occupare essa, due anziani, marito e moglie.

Lui in pigiama e vestaglia, era evidentemente un ospite dell'ospedale, mentre la moglie, amorevole, era in visita.
Milo ne fu certo : il frammento di luce, la prima prova da portare a Dio per convincerlo a salvare l'Umanità e interrompere lo sciopero che non avrebbe più mandato sulla Terra i bimbi designati, che sarebbero stati i nuovi nati, proveniva da quella coppia di sposi.

Chiamò Tolmet, e le mormorò : "Adesso sai vero, qual è la procedura, per catturare il riflesso del frammento di luce ? Hai portato la macchina con te ?"
"Questa ?- rispose la ragazza esibendo quella che solo in apparenza era una comune macchinetta fotografica.
"Esatto- sorrise Milo- Adesso non ci resta che premere ON e aspettare - rispose premendo un minuscolo bottoncino posto di fianco alla macchinetta fotografica. Se ho ragione io, ed il frammento di luce si trova qua, sentirà il richiamo della Perfezione, e si paleserà a noi."


Intanto il cielo sembrava essersi oscurato, e nuvoloni neri, portatori di presagi di piogge improvvise, avevano invaso il cielo.
Proprio per questo, l'anziana signora, aveva sistemato sulle spalle del marito un impermeabile, quasi a proteggerlo.
"Dobbiamo andare , tra un poco piove- mormorò lei.
"Ancora un attimo- rispose lui- è talmente bello ! -
Va bene- soggiunse lei sorridendo - ancora un attimo. E così facendo prese tra le sue la mano del marito, martoriata da cannule e flebo, e la accarezzò con tutto l'amore di cui ne fu capace.


Proprio in quel momento cominciò a scendere una minuscola pioggerellina.
E mentre Tolmet spiegava le lunghe ali per ripararsi, Milo gridò : "Guarda, innanzi a noi ! "
La Stella del mattino volse lo sguardo nella direzione indicata da Milo, e rimase senza parole :
una luce sfolgorante proveniva dai due non più giovani sposi.
"Prendi la macchina ! - urlò Milo a Tolmet- Scatta, presto ! " soggiunse.
E così fu, e quel che videro li colpì entrambi : Impresso nel fotogramma catturato dalla macchinetta, un frammento di luce proveniva dal cuore della donna. L'impronta di Dio, la prova che una volta eravamo dèi.


"Ma come .... ? " ripeteva spiazzata la Stella del Mattino.
"Hai visto che avevo ragione ? - rispose ebbro di felicità Milo- i frammenti di luce si trovano solo nei cuori delle persone che mettono l'Amore al di sopra di qualsiasi cosa, pure di se stessi. "


Poi, concentrandosi intensamente, disse ad alta voce :

" Qui Milo a Consiglio dei Bimbi in cammino : Prima prova raccolta, abbiamo il primo frammento di luce, ve ne invio l'immagine" , e premendo il tastino della macchina fotografica, il cielo buio sotto il quale si stava svolgendo l'Assemblea dei Bambini Erranti, all'improvviso fu illuminato .

L'assemblea scoppiò in un applauso fragoroso, e la piccola Lallaplum gridò : "Ma allora possiamo farcela ! Possiamo convincerlo a cambiare idea ed a mandarci di nuovo sulla Terra..."
"Non essere frettolosa- rispose Malmo, cingendola in un abbraccio consolatorio- prima dobbiamo convincerlo che l'Umanità merita di continuare a perpetuarsi."

Poi, concentrandosi intensamente, disse ad alta voce :
"Qui Malmo, Presidente del Consiglio dei Bimbi in cammino. Una sola prova non è sufficiente, continuate la missione, e ricordatevi che il nostro futuro è nelle vostre mani."


E' ora di ripartire- disse Tolmet guardando Milo- Tira su il soprabito, stavolta si vola-
E spiegando le lunghe ali, la Stella del Mattino si rimise in viaggio. Destinazione : la Speranza.
Ma questa è un'altra storia.....


.....continua......

In memoria di Olga... e di tutte le persone che non temono di amare.

mercoledì 25 giugno 2014

Ciak, si gira....




La vita è come un film, e noi ne siamo i protagonisti, più o meno consapevoli, e talvolta pure i registi.
E decidiamo, con un ciak, quando far partire le riprese e quando fermarle.
Più o meno come adesso, che sono le due di notte e dovrei essere già a dormire, e invece sono qui, dinanzi a un pc a provare a raccogliere mille confusi pensieri che si affastellano nella mia mente e mi fanno felice : perché aver qualcosa da dire ti dà un'euforia che è paragonabile al bimbo che aspetta fremendo il gioco preferito.


Così, un pomeriggio passato a sbrigare commissioni, diventa, grazie alla fantasia, un prezioso momento per osservare e scovare attimi da fissare nella memoria e poi sorriderci su.
E adesso chiudete gli occhi un attimo, e pensateci : cosa avete colto in questa giornata ? Comincio io :

Un gatto panzone messo a pancia in su nel vialetto che porta alla biblioteca, uno zainetto colorato di un turchese che ti mette di buonumore. Un'amica al telefono, conosciuta per caso, di cui ormai non potresti più fare a meno.
Tuo padre che decide a 70 e passa anni di smettere di fumare, e tu, a distanza di 900 km, vorresti abbracciarlo per la tenerezza, perché sai quanto può essere difficile per lui.... Ti voglio bene papà ....


Un amico lontano che ti strappa un sorriso, un tizio in macchina che vuole a tutti i costi sorpassarti che ti strappa una parolaccia.
Tu che sbotti come una camionista. E poi ridi di te stessa, mentre coi capelli al vento, mentre guidi ormai sicura pensi : Oddio, da quando guido mi esprimo come una camionista !


La radio che non c'è in macchina, e tu che canti al posto della macchina, ripensando a qualcosa e ridi !
E pensieri in ordine sparso, caotici, affastellati, ma pieni di vita e creatività.


Il senso di indipendenza che ti dà essere riuscita, finalmente, a guidare : oh, su questo potresti scriverci un libro !
E un pomeriggio passato a far mille commissioni, ma pensando anche a te stessa.
Una borsa con una bambolina in rilievo, di cui ti innamori perdutamente, il parcheggio del supermercato stranamente vuoto per la partita dei mondiali.
La possibilità di un nuovo inizio che ti dà nuovi stimoli. E poi...


Chissà perché, a un certo punto, mentre guidi, ti viene in mente quell'immagine che ti era apparsa giorni fa : che la morte non debba essere vista come un passaggio, ma come un momento in cui all'improvviso le comparse si siano fermate nel mezzo di un'azione, perché il regista ha deciso di mettere in standby il film.


Chissà perché ti è venuto in mente.... lo scoprirai, ma non ora.
Perché per oggi il regista del tuo film sei tu, ed hai deciso che il protagonista non starà alla finestra a guardare, almeno per questa volta.

E sulle note di Renato Zero....
Ciak si gira : AZIONE !


60 !
60 racconti !
:D
60 pezzettini del mio cuore,
messi a nudo.
Ma vuoi mettere la soddisfazione nel farlo ?
;)


domenica 8 giugno 2014

Figli... capitolo 1 : Lo sciopero

M51: The Whirlpool Galaxy in Dust and Stars Image Credit: N. Scoville (Caltech), T. Rector (U. Alaska, NOAO) et al., Hubble Heritage Team, NASA


"In quel segnale nel cielo, possiamo rintracciare le nostre origini : Una volta eravamo luce. Poi fummo increspature di temperatura che diventano stelle, materia di galassie... ed infine la vita." *

Una gran confusione regnava, quella notte, tra i bimbi delle anime erranti. S'era sparsa la voce che era iniziato lo sciopero. Il più grande sciopero mai visto sulla faccia della Terra dal tempo dei tempi.
Roba da far impallidire Cobas, sindacati di base, associazioni di categoria e di Stato.

"Forza, fate presto, convocate tutti in assemblea, fate suonare le trombe dei custodi del tempo. Si presentino tutti i designati, qui rischiamo una catastrofe di proporzioni interplanetarie ! " urlò Malmo, che era a capo del Consiglio dei Bimbi in cammino.
Un cielo scuro copriva le stelle, quasi a sottolineare la gravità della situazione, e Melala, la Sacerdotessa della Rimembranza, fu costretta ad accendere il Sacro fuoco della Memoria per rischiarare la notte buia e poter iniziare finalmente l'Assemblea.

Un gran vociare continuava tra i partecipanti alla singolare riunione, che, preoccupati, si scambiavano informazioni sull'accaduto.
"Corre voce che stavolta sia molto arrabbiato..." mormorò Gliùm.
"Io invece ho sentito che ha detto che non cambierà idea" rispose malinconica Raya.
"Silenzio, ascoltatemi tutti ! - disse a gran voce Malmo - Come avete sentito, sembra ormai certo che la sua pazienza sia stata messa abbondantemente alla prova una volta di troppo. Così Lui ha deciso di scioperare."
Ma come scioperare ? - urlarono i bimbi della tribù delle anime erranti- Che vuol dire dunque ? - mormorarono in un'unica voce.
"Vuol dire che ha deciso che d'ora innanzi non ci saranno più viaggi dei bimbi designati. Perchè gli esseri umani non hanno dimostrato di comprendere appieno il significato della parola Condivisione."

Un silenzio raggelato si diffuse tra i componenti dell'Assemblea.... Dunque non ci sarebbero state più anime in cammino dal Cielo alla Terra.
Ed i bimbi designati sarebbero rimasti per sempre nella Pianura dell'incompletezza, sospesi tra ciò che sarebbero potuti divenire, e potenzialità in nuce, che aspettavano invano di poter esprimere la propria essenza di luce.

"Ma deve esserci un modo per fargli cambiare idea ! " - protestò Lallaplum , che era la bimba designata più piccina.
"Non puoi farlo, guarda laggiù- continuò indicando con il dito un puntino sulla Sfera della Consapevolezza - quella donna, che sta guardando le vetrine di accessori per neonati, è la mia mamma. Io sarei dovuta arrivare domani, e lei mi aspetta da tanto tempo. Chi si prenderà cura di lei adesso ? Come farà senza di me ?" pianse disperata la piccina.
"Coraggio, troveremo una soluzione - la confortò Malmo stringendole la manina-
Se solo Lui potesse credere di nuovo, che ne vale ancora la pena.... Lasbrit, Pamlup, Nala.... andate a prendere l'Antico Libro della Vita."
Un silenzio di religioso rispetto si fece largo tra i componenti dell'Assemblea : se si scomodava il Libro della Vita , la situazione era davvero grave.
"Ecco qua - disse pensoso Malmo sfogliando le pagine d'oro del prezioso manoscritto tramandato dalla notte dei tempi e custodito nella Grotta dei riflessi di luce.- Queste sono le parole della sacerdotessa Cassiopea :

"Un tempo eravamo stelle,
finite sulla Terra perchè desiderose di onnipotenza.La superbia fu punita
e noi dimenticammo la nostra essenza di luce.

Ma a volte capita,
nel delirio del non senso quotidiano,
in momenti buoni o in momenti tristi,
capita che nel cercare inconsapevole di avvicinarci alla perfezione,
che dei frammenti di luce emergano
e quelle anime si riconoscano e si ritrovino sorelle,
e le parti sbrilluccicanti che ricordano il momento in cui eravamo dèi,
si compongano in un puzzle di energia positiva
che ci aiuta a rendere più accettabile la nostra perfezione,
e a volerci un pò più di bene.

Un giorno torneremo stelle,
un giorno....
Intanto...
se vedi un chiarore nel buio,
osserva con animo puro...
potresti scorgere un frammento di luce.E' il miracolo della vita.Ed è il miracolo dell'amore."**

"Quindi- suggerì Lasbrit, - ciò che dobbiamo fare è trovare altri frammenti di luce ?" "Esatto- rispose Malmo."
E Lui si convincerà ? "- chiese preoccupata Lallaplum, con un groppo in gola.
"E' l'unica strada che abbiamo. - ribadì deciso Malmo. -

Fu così, che nel buio di una notte stellata, l'Assemblea dei bambini erranti, presieduta dal Consiglio dei Bimbi in cammino, stabilì di mandare sulla Terra due delegati, affinchè potessero cercare e trovare dei frammenti di stelle, e così dimostrare all'Immenso che gli esseri umani non avevano dimenticato la loro origine dal Cielo.
L'importante incarico fu conferito a Tolmet, la Stella del mattino, come rappresentante più anziana del Consiglio.
Colei, che dall'inizio della storia dell'Umanità, con la sua razionalità aveva vigilato sul viaggio delle anime in cammino, affinchè tutto procedesse in modo corretto e senza intoppi.
La sua fredda determinazione avrebbe assicurato alla missione, la necessaria credibilità per convincere Lui che i frammenti di stelle trovati erano autentici, e non fasulli, o peggio, clonati, non sia mai che quelle pesti di esseri umani fossero capaci di inventarsi pure quelli.
E poi, Tolmet era necessaria per tenere a bada quel ciclone dell'altro inviato : Milo. Il capo della Congrega dei cuori in tumulto.
Perchè, dovete sapere, cari amici, che per riconoscere e trovare i frammenti di stelle, non basta usare la razionalità, ma occorre usare un detector di cui tutti gli esseri umani siamo dotati, ma spesso usiamo poco : la capacità di metterci nei panni degli altri.

All'alba di un giorno qualunque del Terzo Millennio, come due puntini infinitamente irrilevanti nel continuum spazio-tempo, ma ricoperti di un'immensa responsabilità, Tolmet e Milo giungevano dunque sulla Terra per cambiare la Storia.
E voi ? Volete sapere che succederà a questo punto ?
Prossimamente su questi schermi il seguito di questa storia.... perchè la fantasia è il viaggio più emozionante che c'è :D



*http://phdcomics.com/comics.php?f=1691
** Una fatina in prova a Terra di Laggiù, Capitolo terzo